Luciano Ligabue

Quando tutte le parole sai che non ti servon più
quando sudi il tuo coraggio per non startene laggiù
quando tiri in mezzo Dio o il destino o chissà che
che nessuno se lo spiega perché sia successo a te
quando tira un pò di vento che ci si rialza un pò
e la vita è un pò più forte del tuo dirle “grazie no”

quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà.

Sopra il giorno di dolore che uno ha.

Quando indietro non si torna quando l’hai capito che
che la vita non è giusta come la vorresti te
quando farsi una ragione vorrà dire vivere

te l’han detto tutti quanti che per loro è facile
quando batte un pò di sole dove ci contavi un pò
e la vita è un pò più forte del tuo dirle “ancora no”
quando la ferita brucia la tua pelle si farà.

Sopra il giorno di dolore che uno ha.

Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà
quando l’aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà
quando questa merda intorno sempre merda resterà
riconoscerai l’odore perché questa è la realtà
quando la tua sveglia suona e tu ti chiederai che or’è
che la vita è sempre forte molto più che facile
quando sposti appena il piede lì il tuo tempo crescerà

Sopra il giorno di dolore che uno ha


Siamo di fronte ad uno dei problemi più gravi dell’Italia, e ringrazio i partecipanti della trasmissione “Anno Zero” che ieri sera ci hanno fatto chiarezza sul grave dilemma che affligge il nostro Paese: Berlusconi come prende la vecchiaia?


Depresso

04Feb08

Ultimamente mi sento depresso. Mi sento solo, non esco, passo le giornate intere a non far nulla e questo mi innervosisce terribilmente, ma anche se vorrei, non saprei cosa fare.


Non so per quale motivo, ma ho voglia di scrivere. Sento di dover parlare e di liberarmi di qualcosa, ma non so di cosa. Forse in uno di quei momenti di eccessiva sincerità con se stessi di cui tanto si parla nell’ora di filosofia saprò trovare cosa c’è che non va.
Mentre aspetto però ho una serie di dubbi. Quando ho aperto questo blog l’ho fatto per cercare di trovare la risposta ad una domanda, cosa che poi ha dato il titolo al blog stesso; ora invece cerco la risposta ad infiniti dubbi che poi non so neanche io quali sono.

Di chi mi posso fidare? Quanto io realmente tengo alle persone? Che considerazione ho io della vita, di me stesso, dei miei amici e delle persone che conosco? Sono realmente quello che penso di essere o mi sto ingannando da solo?

Il dubbio più grande però è questo: serve a qualcosa trovare una risposta a queste domande?


Anche io finalmente ho compiuto 18 anni. Fino ad ora, osservando le reazioni dei miei amici, ho pensato solo che erano felici; oggi so quanto. Io avevo intenzione di fare una festa così, per stare insieme, e invece loro, da ottimi amici quali sono, l’hanno resa una serata unica, indimenticabile. Quello che provo non so assolutamente descriverlo: ho passato la serata a guardare i video della serata e a impostare il mio nuovo iPod… cazzo è da 8GB! Non l’avevo visto! L’iPod comunque è la cosa di minor valore questa sera; ho detto grazie e baciato tutti un sacco di volte e nonostante questo sento ancora di doverli ringraziare. Appena tornato a casa li volevo chiamare, poi ci ho pensato su e ho deciso di chiamarli domani.

Ebbene sì, compiere 18 anni ti cambia la vita da un giorno all’altro; il giorno prima sapevi di avere degli amici eccezionali, il giorno dopo ti rendi conto che non erano ad uno dei giorni più importanti della tua vita, lo hanno creato proprio loro quel giorno!

Voglio chiedere scusa a tutti quelli a cui ho fatto (involontariamente, se è capitato) del male con i miei pessimi modi di fare; questo giorno mi ha cambiato davvero la vita e spero di diventare migliore. Ecco, mi sono commosso.

VI VOGLIO BENE.


Essere figli unici è a volte davvero frustrante. Secondo alcune filosofie noi siamo soli: tali nasciamo e tali moriremo dopo una vita passata in solitudine. Dal mio punto di vista  l’uomo è solo al mondo e la sua vita è fatta di deboli legami facili a rompersi; tra questi vi è quello familiare, tra i più forti. Oltre ad i genitori che, nel bene o nel male e nella maggior parte delle volte ti saranno sempre vicino, ci sono i fratelli, che sanno meglio guidarti nel ripido sentiero della vita, proprio perchè lo hanno appena percorso. Quando queste figure vengono a mancare, come nel mio caso, gli unici a cui appoggiarsi sono gli amici.
Come diceva Arturo Graf: “Chi ha un vero amico può dire di avere due anime”; ecco quindi che forse l’uomo non è solo, ma vive di una continua e perenne unione tra più anime, quelle dei suoi amici. Avere due anime è quasi vivere due vite diverse ma in comunione tra loro; “l’amicizia raddoppia le gioie e divide le angosce” (Francesco Bacone); una volta unite queste due anime diventano inscindibili, separabili, forse, solo da un accordo comune.
Ad ogni modo mi viene sempre più difficile immaginare la mia vita senza amici, a volte unici a sostenermi e a sopportarmi. Grazie.

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Volevo rinnovare gli auguri a Roberta che ieri ha compiuto 18 anni! Auguri ancora!!!


Lo scherzo organizzato in occasione del 18° compleanno di Andrea è stato semplicemente perfetto!
Tra gli attori spicca la sublime prova dei protagonisti Alessandro e Giuseppe e quella dei contributi speciali di Giovanni e Roberta.

Lo scherzo consisteva nel simulare una di rissa tra me e Giuseppe a causa del fatto che abbiano comprato (insieme a tutta la classe) un regalo ad Andrea senza che io lo sapessi: questo avrebbe provocato in me grande rabbia, talmente grande da prendere il Nintendo Wii regalato dalla classe ad Andrea (che in realtà era lo scatolo vuoto del Wii di Giuseppe) e scaraventarlo a terra con tanto di calcio e spintone al mio nemico 😀 .
Andrea è andato in tilt in due momenti: il primo quando ha visto il Wii (si aspettava la PS3), il secondo quando ha assistito alla rissa.
Alla fine siamo riusciti a rimanere seri ed a compiere la missione, al termine della quale chi ha assistito alla scena si è venuto a complimentare per l’ottima prova (da Oscar, appunto) di recitazione.

Tutta l’allegria e la gioia che abbiamo portato ad Andrea (ed a noi stessi) è una delle cose che dimostra quanto sia bella l’amicizia.

P.S.: Mi spiace di non poter postare alcun video, a quanto pare nessuno ha filmato. 


Penso che tutti coloro più o meno della mia età si trovino – o si siano trovati – di fronte a questa decisione: “che facoltà sceglierò?”. Il problema è che non è una domanda come le altre; questa equivale a dire “cosa farò della mia vita?”.

Se ci penso un po’ mi rendo conto che questa è forse la prima vera decisione importante che prendono tutti gli uomini e le donne nella loro vita (questa si che è una decisione di responsabilità)

Sin da quando la nostra ragione ci ha accompagnati abbiamo sempre pensato al futuro ma mentre prima si trattava di scegliere tra un gelato al cioccolato piuttosto che uno al caffè, adesso si tratta di come dedicare i restanti anni della propria vita.
Come tutte le decisioni sarebbe più facile se non si fosse totalmente condizionati dall’esterno ma purtroppo non è così e ci sono altre questioni a complicare la scelta.
Al momento attraverso fasi in cui sono pienamente convinto e sicuro di aver scelto e fasi in cui sono altrettanto incerto ed insicuro.
Nella mia testa al momento ci sono le seguenti ipotesi:

  1. Medicina. Pensate quale immensa soddisfazione possa essere salvare una vita o semplicemente aiutare un altro uomo. Chirurgia e neurologia in caso di questa scelta sarebbero i campi in cui vorrei lavorare. Come contro però c’è l’enorme responsabilità che deriva da questo lavoro: si può sì salvare una vita, ma uccidere un uomo è altretttanto possibile.
  2. Informatica. Sembrerà strano, ma a me non piace molto l’informatica. E’ sempre stato uno svago, neanche una passione; mi rendo conto, comunque, che potrei riuscire ad ottenere un lavoro che mi piaccia. Tuttavia ho dei conti in sospeso con la matematica e mi riservo la possibilità di scegliere questa facoltà a fine anno, quando sarò sicuro di aver saldato questi conti.
  3. Filosofia. Sarebbe questa la facoltà che più colmerebbe la mia sete di conoscenza, ma qui il problema è davvero serio: come campo?

Quanti interrogativi.


Soliti intoppi

24Nov07

La vita è fatta così ed in questi momenti mi convinco sempre di più che la filosofia è fondamentale per comprendere meglio la vita.
Basta che chiuda gli occhi, faccia un respiro profondo, riapra gli occhi e sarà tutto passato; ogni emozione e sentimento è da considerare sì, perchè altrimenti la vita non avrebbe senso, ma non si deve nemmeno dedicarvisi troppo poiché è solo passeggero.


Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus“, è questo l’esametro con il quale si conclude “Il nome della rosa“.
Oggi era il giorno ideale per portare a termine la lettura di questo a dir poco affascinante romanzo: Sabato pomeriggio e poco lavoro da fare per il Lunedì seguente.

Descrivere questo romanzo è davvero impresa ardua, anche definirlo “romanzo” sembra porre dei limiti a questa bellissima opera.

La trama in breve
Cercherò di spiegare in breve la trama della prima parte del libro in modo da non svelarvi il resto.
Il romanzo è ambientato nel Medioevo; Adso de Melk, novizio benedettino, si reca insieme al suo maestro Guglielmo da Baskerville in un monastero benedettino dove si incontreranno due legazioni, l’una sostenitrice delle tesi pauperistiche e alleata dell’Imperatore, l’altra rappresentante la curia papale (che a quei tempi, ricordiamo, era insediata ad Avignone). L’incontro avverrà appunto nell’abbazia, dove stanno accadando fatti strani e l’Abate incarica Guglielmo di fare luce su questi fatti in modo che l’incontro tra le due legazioni potesse avvenire.

Consiglio questo libro a tutti: tratta una miriade di temi, anche se in breve (è pur sempre un giallo). Per questo tra l’altro lo consiglio in particolar modo ai miei coetanei dato che sono argomenti già studiati a scuola e questo rende più comprensibile e facile la lettura.